sabato 24 dicembre 2011

Per seminare l'antidoto dall'inquieto


“Se hai paura, accelera.
Guarda, la moltitudine è diventata traffico, perché più aumenta la velocità e più si moltiplicano le occasioni. Tuttavia le occasioni si macchiano di una superficiale sensismo; più che scrutare dentro, nell’altro, si cerca di dar peso solo a se stessi e si commenta, si commenta, più per lasciare un segno nell’altro, piuttosto che per dialogare, perché si ha sempre un’idea verosimile e quindi è sufficiente per far finta di conoscere.
Pretestuosamente…
Perché ascoltare disturba, capire disturba, dare spazio all’altro disturba.
Si mette davanti solo l’io e accelerare è la maniera migliore per moltiplicare la propria presenza e non soffermarsi su quella degli altri”

giovedì 22 settembre 2011

Il ritrovamento di un pezzo del nostro presente in un futuro di ruggine

Forse mi hanno preso per l’ufficio stampa del futuro. Sapete?
Sempre quella magica “F”, mi perseguita, se non fosse poi, una magnifica opportunità di riflessione.

Con il copia e incolla che oramai contraddistingue il nostro modo di produrre e riprodurre all’infinito, senza un vezzo stonato di creatività, e che a quanto pare sarà probabilmente, anche una delle cause della nostra distruzione, ho preso un articolo, di un archeologo, un tal Ermanno Zaccati, finito a riempire nella mia posta elettronica.

Ha scritto le seguenti considerazioni su un suo ritrovamento in un futuro poi mica tanto remoto:


 ANNO 2338: LA FANTASTICA SCOPERTA DI UNA ZONA PRODUTTIVA DI TRECENTO ANNI FA

Nel corso delle mie ricerche durate circa un anno, ho avuto la possibilità di scoprire e studiare una vasta area di passati insediamenti produttivi nella zona periferica ad est del città di Donabbo.
Dagli archivi elettronici, è risultato che più di trecento anni fa,tale area disponeva di una fiorente industria manifatturiera e che con l’avvio dei mercati concorrenziali esteri ha subito un lento ed inesorabile processo  di dismissione. Si è passati da un primo ridimensionamento della produzione ad una successiva dismissione dell’apparato industriale.
Durante la campagna di scavo, sono emersi le fondamenta di alcuni grandi manufatti industriali che presumibilmente contenevano l’industria tessile. Inoltre, fatto ancora più rilevante, sono stati trovati inspiegabilmente interrati dei grossi contenitori in ferro in evidente stato di disfacimento. Erano undici e tutti con irreversibili segni di ruggine. Erano spogli di qualsiasi riferimento, solo una caratteristica li accomunava, una strana sigla era apportata su ognuno di essi: MADE in PRC.
Probabilmente erano gli ultimi contenitori di merce lasciati a marcire dopo che il prezzo del petrolio era arrivato a circa trecento dollari per barile. Per chi non conoscesse il barile e il dollaro sono due unità di misura cadute in disuso, l’una del denaro l’altra dei liquidi viscidi.
Dagli archivi è risultato un fiorente acquisto di merci, e la presenza in quella zona di estratti chimici per l’industria tipografica. Quella era l’era definita dagli economisti contemporanei del “Conteinerismo”, una sorta di acquisizione a bassi prezzi di merce scadente proveniente dall’estero per rivenderla a prezzi maggiorati sotto altri marchi più blasonati. Era la maniera di rispondere alla crisi di allora.
Evidentemente in quell’ultimo periodo si è avuto una ristrutturazione dell’industria e si è passati dal manifatturiero al settore tipografico. Probabilmente quell’area era oramai diventata solamente una stamperia di etichette per prodotti fabbricati in altre parti del mondo.”



Forse ci riteniamo di aver cumulato troppa dignità? Oppure è molto meglio sdegnarsi di questo presente e dire che siamo fortunati a dare per scontato che almeno non abbiamo più fame?



martedì 13 settembre 2011

Le nuove frontiere dell’occupazione


Quell’icona, quella previdente F, con il suo accenno a quello che sarà , oramai fa far le bizze a tutti i miei contatti virtuali. La posta elettronica, capita a tutti, si riempie di spam, di messaggi indesiderati. Ti comunicano che c’è la possibilità di arricchirsi facilmente, ci sono inviti a manifestazioni improbabili sulla difesa del coleottero botswanese, incontri con amici che per non mostrare la faccia, lasciano comunque a far le veci il proprio fondoschiena.
C’era tuttavia un messaggio veramente originale ieri, da parte di una scuola di alta formazione con sede a Milano. Mi proponevano un master per una sicura carriera manageriale. Sono rimasta perplessa, ma contenta poiché vedo che la parità anche in questo settore di nicchia, rende le donne avanguardie dei tempi.
La durata del corso 1600 ore in due anni, delle quali 600 di stage, con la possibilità, previo colloquio, di una borsa di studio erogata dall’azienda ospitante.
Titolo del corso per sole donne laureate: Master in criminalità organizzata “ un approccio manageriale ad una carriera di solidi successi e pindariche evasioni”
Ecco l’elenco delle materie insegnate:

TEORIA ( 600 ore)
·         Creazione di un squadra vincente: scelta delle professionalità per il motto: “siete realmente disposti a tutto per il successo?”
·         Import – export “Capitalizzazione dell’azienda e creazioni di reti”: organizzazione coordinamento del traffico di stupefacenti, armi, estorsione, esseri umani e materiale contraffatto
·         La capacità di rendere il nemico alleato: tecniche di corruzione di pubblici ufficiali e rappresentanti della politica
·         Diritto societario e tecniche bancarie: come far passare, di mano in conto, il denaro provenientie dagli affari per ripulirlo
·         Management aziendale: come creare impresa, riciclare denaro e saldare le relazioni con i propri dipendenti e con i futuri clienti
·         Interessi sul debito: tecniche per la restituzione dei prestiti ad un prezzo d’occasione.
·         Diritto fallimentare: come fare affari a prezzi di realizzo.
·         Diritti e doveri verso famiglia e società: modalità di polverizzare la proprietà attraverso intestazioni a prestanomi
·         Costruiamo un mondo migliore: come entrare nel mondo degli appalti pubblici e ricavare notevoli profitti
·         La capacità di far valere il proprio carisma: creazione di reti clientelari per far pesare la propria capacità di ottenere voti per le elezioni
·         Costruiamo il futuro: come essere dei benamati della comunità attraverso opere di beneficenza e il finanziamento di eventi


PRATICA (400 ore)
·         Medicina psicologica: tecniche per fare male irreversibilmente senza spargimento di sangue
·         Sport e arti orientali: kun fu, karate e tiro al bersaglio vivente ( per l’occasione ci sarà organizzato un viaggio - escursione presso alcuni villaggi africani)
·         Tecniche orientali di medicina oculistica: come trasmettere il proprio potere carismatico attraverso un solo sguardo

STAGE (600 ore) a cura delle migliori aziende presenti del nostro paese
                     ( previo colloquio e superamento della prova attitudinale)


State ridendo vero? Ma quasi quasi mi iscrivo, tanto di fare la psicologa non ho mai avuto voglia, e a scrivere ci si ciba di dignità, ma poi si sentono i rantolii dello stomaco. Mannaggia alla coscienza..

venerdì 2 settembre 2011

Davanti al tumulto


il cambiamento si rivolta in caos se non riesce a mantenere il ritmo con il tempo percorso. Allora accelera e rallenta seguendo l’isteria e la rabbia, frena e si ferma se un segno sceso a dare un significato alla lotta, diviene capace di frasi simbolo. Allora ammaliati dal comune senso di appartenenza al presente e alla visione di un possibile futuro, una massa informe diviene un corpo diretto verso un obiettivo, senza la voce di un capo. Quando prima l’unica voce era il traffico”

giovedì 1 settembre 2011

Di fronte a ricordi mai avuti


Spesso l'unità è solo un accostamento di parole e forme accatastate con la speranza di oltrepassare il caso. Prendi dei capitoli della tua storia, li rilavi sotto i violenti colpi dei ricordi e ad un tratto ricostruisci un racconto inattaccabile dall'incoerenza. Eppure è solo un collage.
Un inganno l'unità, serve ad ammansire il disorientamento, a rendere sensibili, tracce senza senso. Perché è solo una caduta di gravi, destinati a tornate come un unico fiume verso il mare. Quando invece vorresti rimanerne distinto”

domenica 28 agosto 2011

“Aeconomia moensura rerum” Tra vent’anni in futuro senza crisi economica


Sarò poco credibile se parlo di verità. Quando poi la verità è la composizione coerente di dettagli quali la fede, le aspettative, i sogni e i bisogni, allora iniziamo a fare un esercizio abusivo della libertà, praticando scelte, per piegare la realtà alla nostra migliore interpretazione.
Allora è più credibile descrivere avvenimenti possibili usando la violenza. Perché nulla, più della violenza e dei traumi sono capaci di immettere la ragione nelle future azioni.
Premetto che in pochi mi crederanno, lo so, ma è accaduto veramente.
Ieri mi sono collegata ad internet per controllare la mia identità, e i contorni che soddisfano la mia curiosità. Erano le tre di un’afosa notte, quando all’improvviso la mia stanza d’albergo è caduta nel blackout.
Ho ascoltato il silenzio inquietante proveniente da fuori. C’è voluto poco per capire che  nell’albergo, quella, era l’unica stanza rimasta senz’energia.
A tentoni mi sono recata al telefono e quando stavo per sollevare la cornetta, è ritornata la luce.
Il mio portatile ha iniziato a macinare per collegarmi nuovamente con il resto del globo sveglio. Ero inabissata a distogliere lo sguardo stordito verso il tanto desiderabile letto, quando mi sono girata e sul desktop è apparsa una grande  icona sconosciuta: una grande freccia in direzione nord est puntata verso una scritta: FUT.
Lì per lì sono rimasta gelata. Le donne si nutrono di curiosità e presa da un brivido per quell’inaspettato segnale, mi son avvicinata e ho cliccato sopra.
Nell’angolo in basso a destra è apparsa immediatamente una data: 28/08/2031.
Dopo un ossessionate cambio di immagini, ecco che è uscita sul mio schermo, la conduttrice di quella che era l’ultima rete televisiva rimasta. Infatti sotto a destra c’era la sola scritta RAI senza numero:
“Ricette per la bancarotta del sistema Italia: dopo le recenti modifiche apportate alla costituzione è stata ultimata la procedura di vendita fallimentare della rete stradale. Una cordata costituita da petrolieri russi ed arabi con la partecipazione di magnati cinesi si è aggiudicata la vendita del patrimonio  stradale in Italia. Erano gli unici presenti all’incanto di vendita.
Il delegato alla procedura d’acquisto e legale rappresentante della cordata, l’ avvocato Laccediepi, ha dichiarato che nell’obiettivo di rendere ancora più efficiente la rete, nei prossimi dieci anni sarà necessario modernizzare l’infrastruttura. Per questo è al vaglio della cordata la possibilità di far pagare un pedaggio a tutti coloro che usufruiranno dei servizi. Attraverso un sistema di video decodificazione sarà fornito a tutti i cittadini un cip di consumo che permetterà di usufruire del servizio in qualsiasi condizione e con qualsiasi mezzo di trasporto, con un’immediata decurtazione di quanto usufruito dal conto corrente.
” Stiamo vagliando degli accordi con il governo per dare agevolazioni a tutti coloro con difficoltà economiche, poiché vogliamo garantire pari accesso a tutti. È al vaglio quindi il meccanismo di progressività per le tariffe”così ha aggiunto l’avvocato.
Il governatore d’Italia ha commentato: “ci aspettano tempi di sacrifici, ma questo è necessario per garantire un avvenire alle future generazioni e per fare questo, stiamo seriamente studiando un meccanismo per poter mettere in bilancio somme provenienti da servizi forniti in maniera gratuita, che troppo spesso diamo per scontati”.
A quelle ultime parole ho pensato all’aria.
Sono corsa alla presa della corrente, l’ho tirata e il computer si è immediatamente spento.
Tanto non mi appartiene, tanto non è vero nulla.

domenica 21 agosto 2011

LASCIARE SEGNI E TRACCE

Parole, simboli e tempo.
Se si prendono queste tre variabili e le si agitano nel convulso movimento della rabbia, divengono pensieri e tracce della nostra presenza.
Poi il consenso le rende capaci di moltiplicare le voci in un univoco flusso verso il cambiamento.
Perché siamo istericamente alla ricerca della felicità. Una felicità condivisa.